Lo scorso giovedì 11 aprile ArbitroClub ha avuto l’opportunità di confrontarsi con Luigi Nasca, uno degli arbitri più esperti dell’organico della CAN B che vanta ben 6 presenze in Serie A. Dopo il benvenuto del Presidente Sauro Cerofolini, il nostro arbitro CAN B Manuel Volpi ha introdotto il gradito ospite della serata con cui, nel corso della stagione in corso, ha potuto condividere momenti di confronto importanti. Manuel ha anticipato alla platea quelle che sono le caratteristiche umane e arbitrali di un fischietto che vanta circa 200 gare in Serie B. 
Luigi, fin da subito, è riuscito a coinvolgere la platea di circa cento aretini presenti ripercorrendo quelle che sono le caratteristiche fondamentali per ESSERE un buon arbitro. È proprio questo il primo punto focale in quanto “non si può decidere di fare l’arbitro, si è arbitri, si sceglie di vivere nel giudizio e di mantenere uno stile di vita che rispecchi precise caratteristiche”. È richiesto mantenere degli standard di professionismo che fin dalle categorie inferiori sono necessari per crescere e migliorarsi, ricordandosi sempre che “anche una cosa fatta bene può essere fatta meglio”. Dati per scontati alcuni aspetti che fin dalla prima volta che si entra in una Sezione un giovane si sente dire, vedi la conoscenza del regolamento o una buona preparazione atletica, è importante ricordarsi che l’arbitro vive nel giudizio per cui ci sono una serie di peculiarità che per forza di cose devono contraddistinguerlo: correttezza, precisione e impegno sono solo alcune delle condizioni necessarie per raggiungere traguardi importanti. Luigi ha quindi voluto spostare l’attenzione su alcune caratteristiche personali che devono contraddistinguere un arbitro: l’empatia è una di queste per cui, per riuscire ad avere un’opportuna conoscenza del contesto in cui ci si trova, rileva la capacità di cogliere le sensazioni e immedesimarsi nella lettura della gara, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i calciatori e il modo di vivere i momenti cruciali dei 90 minuti.

Continuando in quest’ottica, centrale è la gestione dell’errore che inevitabilmente si presenta durante la partita e la stagione: superarlo, assimilarlo ed evitare che riaccada, è l’unico modo per far sì che l’errore diventi un’opportunità di crescita. Alla base di tutto ci sono quindi la dedizione e l’impegno che permettono ad un arbitro di maturare, allargare i propri orizzonti e raggiungere obiettivi a volte anche insperati. Per non far mancare nulla, soprattutto ai tanti giovani presenti, Luigi ha somministrato una serie di video incentrati su episodi verificatisi nel corso della sua già lunga carriera, coinvolgendo per ogni caso un arbitro, un assistente e un osservatore così da poter analizzarli sotto tre punti di vista differenti. Soprattutto in questa fase della riunione sono stati dati spunti di riflessione assai interessanti di cui tutti hanno potuto e potranno usufruire: tante sono state infatti le domande poste al relatore con una serie di ulteriori consigli pratici e utili per crescere.

Dati per scontati alcuni aspetti che fin dalla prima volta che si entra in una Sezione un giovane si sente dire, vedi la conoscenza del regolamento o una buona preparazione atletica, è importante ricordarsi che l’arbitro vive nel giudizio per cui ci sono una serie di peculiarità che per forza di cose devono contraddistinguerlo: correttezza, precisione e impegno sono solo alcune delle condizioni necessarie per raggiungere traguardi importanti. Luigi ha quindi voluto spostare l’attenzione su alcune caratteristiche personali che devono contraddistinguere un arbitro: l’empatia è una di queste per cui, per riuscire ad avere un’opportuna conoscenza del contesto in cui ci si trova, rileva la capacità di cogliere le sensazioni e immedesimarsi nella lettura della gara, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i calciatori e il modo di vivere i momenti cruciali dei 90 minuti. Continuando in quest’ottica, centrale è la gestione dell’errore che inevitabilmente si presenta durante la partita e la stagione: superarlo, assimilarlo ed evitare che riaccada, è l’unico modo per far sì che l’errore diventi un’opportunità di crescita.Alla base di tutto ci sono quindi la dedizione e l’impegno che permettono ad un arbitro di maturare, allargare i propri orizzonti e raggiungere obiettivi a volte anche insperati. 
Per non far mancare nulla, soprattutto ai tanti giovani presenti, Luigi ha somministrato una serie di video incentrati su episodi verificatisi nel corso della sua già lunga carriera, coinvolgendo per ogni caso un arbitro, un assistente e un osservatore così da poter analizzarli sotto tre punti di vista differenti. Soprattutto in questa fase della riunione sono stati dati spunti di riflessione assai interessanti di cui tutti hanno potuto e potranno usufruire: tante sono state infatti le domande poste al relatore con una serie di ulteriori consigli pratici e utili per crescere.
Dopo i ringraziamenti finali toccati ovviamente al padrone di casa Sauro Cerofolini, prima di rimettersi in macchina con il nostro Manuel in direzione Coverciano, Luigi si è intrattenuto anche a cena confermando, seppur non ce ne fosse bisogno, una spiccata capacità di confrontarsi con i più esperti e di coinvolgere i più giovani. 
Un enorme grazie da parte di tutti gli associati della Sezione di Arezzo a Luigi Nasca e un forte in bocca al lupo per questo delicato finale di stagione!

Di admin